In fondo al viale!...
Correva l'anno 1969 quando i Gens cominciarono a riscuotere i primi applausi con la canzone "In fondo al viale" ed un'altra cantante molto brava ma che non volle mai apparire in televisione la eseguiva esclusivamente in Radio: Cristina D'Angelo, la cui voce pareva davvero quella d'un Angelo.
Il marchesino Luciano Arena di Valmonte, conosciuto tra gli amici (illustri playboy d'alta borghesia) col semplice appellativo di Lucio, tutto lucido di brillantina e irreprensibile nell'elegante completo grigio, fece un lieve inchino e parlò:
- Signorina, posso accompagnarla? -
Detta questa storica frase si fermò anelante in attesa della risposta, mentre il sangue affluiva al volto dandogli quel grazioso colore che sta fra il pomodoro e il peperone. La signorina così interpellata si volse con un radioso sorriso negli occhi replicando:
- E, se è lecito. dove vorrebbe accompagnarmi? -
Lucio ci pensò un poco poi propose un ristorante alla moda, o un giro in macchina o una pasticceria. Era veramente una bella figliola, con i capelli color mogano chiaro, un bel corpo e tutti gli altri attributi del genere.
Ma il colpo di folgore giunse quando lei declinò il suo nome: Cristina D'Angelo!
- Cristina D'Angelo? La famosa cantante della Radio che assieme ai "Gens" ha portato al successo "Viale d'autunno"? -
- No, veramente "In fondo al viale" - replicò lei.
E il marchesino Luciano: - "Pardon, mi scusi. L'emozione mi gioca brutti scherzi! Ma lo sa che è meraviglioso! Io l'adoravo ancor prima di conoscerla! Dal primo momento che l'ho sentita cantare per Radio mi son subito innamorato della sua voce deliziosa!... -
Lei abbassò gli occhi modestamente, sorrise e mangiò il settimo pasticcino.
Lucio gongolante pensava già al racconto che avrebbe fatto agli amici di questa sua fenomenale conquista... radiofonica!
Una celebrità autentica. Una gloria del microfono e dei dischi anche se in TV (ma sarà stata sicuramente una sua scelta) non ancora conosciuta.
Strano però come la voce di lei quando cantava fosse così differente di quando parlava. Ma poi, ripensandoci ammise a sé stesso che non è improbabile che, parlando, si può avere la voce leggermente roca mentre, cantando, questa può divenire melodica e squillante come un campanello d'argento!
Dodici pasticcini. Sigaretta. Poi passeggiata su Ferrari Testa Rossa. Primo bacio, secondo bacio con contorno e finalmente l'arrivederci.
- Posso accompagnarla in macchina fino a casa? -
- Grazie. ma non voglio farmi vedere dai vicini. Magari mi lasci gentilmente in fondo al viale!...-
Lucio volle accompagnarla invece a piedi fino al palazzo, uno stabile d'epoca davvero signorile, dove, sul portone, prima di lasciarla, si chinò a baciarle galantemente la mano, incurante del portiere gallonato che, ritto davanti all'ingresso, osservava la scena con uno strano sorriso sulle labbra.
Il successo fra gli amici fu enorme. Lucio fu addirittura acclamato e dovette offrire un costosissimo rinfresco a tutti per festeggiare l'avvenimento.
Da quel momento mazzi di fiori sgargianti e cesti di rose rosse piovvero nell'appartamento di Cristina D'Angelo, la cantante dalla voce d'angelo, da parte del marchesino Luciano Arena di Valmonte.
In poche ore il salotto di Cristina si era trasformato diventando profumato e ricco di fiori ancor più che il Salone delle Feste del Casinò Municipale di San Remo.
L'indomani Lucio, più lucido che mai, suonò il campanello dell'uscio della Famiglia D'Angelo. Una donna di una certa età, con un magnifico naso a becco - forse la governante - pensò Lucio - gli aprì.
- C'è la Signorina Cristina D'Angelo? Vorrebbe farmi il piacere di annunziarmi? -
E le porse il suo biglietto stemmato.
- Oh! - fece la governante leggendo il nome - Oh! - e sorrise - Allora... ma si accomodi, prego! -
E lo introdusse in un ampio salotto che aveva tutto l'aspetto d'un negozio di fiorista.
Poi, con grande meraviglia di Lucio la governante si accomodò tranquillamente in una poltrona facendogli segno di fare altrettanto.
- Forse sarà la zia - pensò il marchesino - E Cristina? Chissà perché non mi annunzia? E chissà perché questo vecchio pappagallo mi guarda in quel modo? -
- La ringrazio tanto - soggiunse lei - per tutti i fiori che mi ha mandato. Molto ma molto gentile veramente. Peccato però che debbo subito liberarmene perché i fiori, purtroppo, mi fanno venire il mal di testa ma lei... non poteva saperlo naturalmente...-
La donna stava parlando ancora, ma Lucio non l'ascoltava più. "I fiori che mi ha mandato!" Allora... allora la stanza cominciò a giragli intorno allegramente.
- Nulla di male! - continuò lei - è un piccolo equivoco!... Mi spiace per il disturbo che s'è preso!... -
La sua voce era stranamente flautata e dolce, la nota voce che, finalmente, Lucio riconosceva per aver più volte ascoltata in Radio nell'interpretazione davvero magistrale della famosa canzone "In fondo al viale" portata al successo da “I Gens” ma anche da Cristina d’Angelo.
“Sì - continuò la voce, - è stato un equivoco. Ma a me non piace che la mia cameriera assuma il mio nome per le sue volgari avventure amorose. L'ho licenziata questa mattina. Cristina D'Angelo sono io! Se la cerca, chissà, potrà trovarla, forse, ancora... in fondo al viale!”
(Gilbert Paraschiva)