“La vita è come una piuma”, vulnerabile a farsi trasportare da ogni vento gli soffi attorno ma forte e resistente da restare integra nella sua individualità.

Tornerà spesso questa frase a farsi sentire nel corso della vita di Carmela, che, superando tante difficoltà ed immensi dolori, non perderà mai il suo smalto di donna meridionale, forte e combattiva, capace di adeguarsi alle circostanze che man mano la sorte gli riserverà con alterna fortuna negli affetti, nel lavoro, nei sentimenti, divenendo un leitmotiv che l’accompagnerà per tutto il corso della vita come un messaggio di speranza.

Il romanzo, nel ripercorrere la vita di Carmela, protagonista della storia, mostra al lettore una attenta panoramica sulle condizioni sociali del meridione italiano dal dopoguerra sino ai giorni nostri, prendendo in esame alcuni importanti aspetti storici ed antropologici che ne hanno condizionato lo sviluppo economico, primo fra tutti il fenomeno dell’emigrazione.

Povertà, ignoranza e grettezza di una famiglia dominata da un padre tiranno strideranno in maniera insopportabile alla sensibilità di Carmela, già affacciata al nuovo secolo in marcia verso il consumismo e la globalizzazione.

Tradizioni, regole e convenzioni fortemente radicate nella società contadina dell’entroterra siciliano saranno causa di un costante senso di inadeguatezza e colpevolezza all’agire di Carmela, ormai volto al cambiamento.

Sottomissione al volere degli altri, repressione dei propri sentimenti, obbedienza alle circostanze, tutto ciò Carmela dovrà accettare dalla propria condizione di essere femmina, tuttavia senza mai perdere di vista l’obiettivo primario del suo essere donna e madre: il rispetto per la propria persona e l’amore incondizionato per i propri figli. Scenografia del romanzo è una società in movimento e trasformazione rapida, dove al suo interno si muovono altre storie di vita in una dinamica costruzione narrativa, caratterizzata da flashback e digressioni storiche.

 

Autrice di romanzi, racconti e testi teatrali sul tema dell'emigrazione, tra cui: L’amicizia, La famiglia Cappiello, I tre amici, Piccoli racconti e romanzi, La vigilia di Natale, La solitudine, Anna Maria Ruotolo Perrone, nata a Napoli da famiglia dell’alta borghesia, vive ed opera in Germania, a Brema, sin dagli anni ’70. Assieme al marito ha fondato in Germania diverse associazioni socio culturali (A.F.I.B.; A.S.C.I.T.; D.A.B.) per l’integrazione degli italiani residenti in Germania e per la valorizzazione della lingua e della cultura italiane. Nel 1979 costituisce un gruppo teatrale sperimentale per l’insegnamento della lingua italiana attraverso il teatro. Nel 1985 fonda il Premio Perrone, destinato ai giovani talenti della musica classica.

Destinataria di numerosi riconoscimenti, riceve nel 1996 dal Senato di Brema il Premio della Donna e nel 2002 viene insignita del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2003 viene nominata Consigliere di Stato per l’integrazione degli stranieri.