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La vita è il valore fondamentale dell’essere, la cui parabola esistenziale è costellata da profonde illusioni, delusioni, continue lotte contro i mali fisici che la travagliano, ingiustizie sociali, egoismi delle persone e il governo della Cosa pubblica. Essa si rivela spesso misera e amara e l’uomo è sovente assalito dal dubbio o dalla tentazione di buttare alle ortiche la propria esistenza. E poi? Questo lavoro è composto da due parti. La prima comprende l’esposizione di una lunga ricerca operata nella giovinezza allo scopo di individuare le strutture e le tecniche per acquisire un mestiere da esercitare nel corso della vita. Essa porta il titolo di “Frammenti di vita vissuti” ed è d’introduzione alla seconda parte, che comprende tutti i travagli e le pene sofferte nel tentativo di pervenire alla meta finale, ovvero all’esercizio della professionalità direttiva. Il titolo della seconda parte è “Il preside contadino”. |
Salvatore Ciccia è nato nel 1924 a Monasterace, dove vive ed opera. Laureato in pedagogia e con un’intensa carriera in seno all’insegnamento, è autore di diversi titoli tra cui: Tommaso Campanella, luci e ombre nel suo pensiero (1995); Tommaso Campanella nel vortice dell’oblio (1998); I brandelli dell’Etica nelle vicende umane. Analisi e ipotesi (1998); Il pessimismo nella storia della letteratura contemporanea (2001; Monasterace nel contesto storico della Calabria (I ed. 1996 - II ed. 2001); Il lungo andare (2001); L’umano e il divino nella storia del pensiero filosofico (2003); Libertà come chimera (2004); La democrazia diretta e indiretta: analisi ed ipotesi (2006); Italioti e Greci in Calabria dal secolo VIII a.C. (2007); La crisi della pedagogia e dell’educazione (2008). Per Edizioni Pragmata: I servi della gleba e la servitù nelle pieghe della storia (2008) ; Dizionario monasteracese (2009); Satana creatura di Dio (2010); La mia poesia (2010); La borghesia (2011); La mia scommessa (2012). |