Un confine difficile da superare

 

Quel dieci luglio del 1962, a vent’anni non ancora compiuti,  Andrea aveva già vissuto abbastanza avventure per non temere altri imprevisti. Si stava chiedendo come fosse riuscito ad evitare una grossa multa da parte della polizia tedesca per avere fatto autostop sull’autostrada da Amburgo a Lubecca. Colpa di quel camion, che gli aveva dato un passaggio al casello e che poi si era rotto all’improvviso lungo la grande arteria, in un punto distante chilometri da ogni forma di vita, oltre il passaggio veloce di qualche altra auto.  Quando la polizia si era accorta di quella sosta in corsia di emergenza, si era fermata per controlli. Dopo un po’ fu il suo turno e non ci volle molto a capire che lui, su quel camion, era un abusivo, per giunta con passaporto italiano. Non solo si commossero e non fecero verbale, ma, alla fine, gli diedero un passaggio fino al primo paese di quattro case di numero, dopo la prima uscita. Forse anche per essere certi che non si mettesse a fermare qualche altro, creando pericolo per la circolazione. Lo zaino che portava sulle spalle poteva tranquillamente esercitare un atleta del sollevamento pesi e la stradina che stava percorrendo, dopo aver ringraziato i poliziotti,  era deserta. “Non so proprio come ne uscirò da qui”…pensava tra sé… Davanti all’unico locale pubblico, dove pensava di chiedere se c’era qualche mezzo che lo riportasse in mezzo al mondo, vide un millecento Fiat parcheggiato, con targa di Vicenza.

Richiusa dietro di sé la porta del locale, si guardò in giro…

Non riusciva a distinguere una faccia inequivocabilmente italiana e perciò si mise a gridare….  ”Di chi è quell’auto con targa italiana, che intralcia l’uscita degli altri?”

Da un tavolo, attorno al quale c’erano anche due ragazze bionde, si alzò in tutta fretta un giovanotto, che si precipitò verso la porta….

“Calmati, amico, ho visto l’auto e volevo solo sapere di chi era, sono veneto anch’io e ho bisogno di un passaggio, verso qualunque direzione tu stia andando”….

Il giovanotto lo guardò allibito…..         

“Davvero…. ho appena evitato un sequestro di tutti gli averi di famiglia da parte della polizia per un guasto improvviso in autostrada….. mi hanno lasciato in questo paesino da far-west e, almeno in teoria, dovrei andare in Danimarca, ma se tu vai dalla parte opposta, va bene lo stesso”…..

“La tua auto?”

“Portata via con il carro attrezzi!..... un giorno o l’altro andrò a riprenderla….  me lo dai, o no, un passaggio?”…

“Tra compatrioti una mano è d’obbligo….. per te avrei posto, è per quel baule di tela che ti porti dietro, che non ho spazio”….

“Me lo terrò in braccio, ma accetto il tuo invito, o il resto della vita lo vivrò in questo bar!”….

“Senti”, cominciò a dire il giovanotto, abbassando il tono di voce,  a  pochi  centimetri  dalle  sue orecchie – “in Olanda, dove ero in ferie, ho rimorchiato due ragazze di Koege, venti chilometri a sud di Copenaghen, e mi sono offerto di accompagnarle a casa….. magari potresti darmi una mano…. quella che mi interessa è quella con l’abito verde, l’altra è affare tuo”….

“Beh….. mi sforzerò, e non ti chiederò nulla in cambio, visto l’aiuto che mi dai…. ma, ‘la mia’…..  com’è?”

“Uno schianto anche quella…. vieni… te le presento”….

“Come mai sei capitato in questo posto?…. in Germania le autostrade sono gratis!”…..

“Storia lunga….. una deviazione per raggiungere un luogo che non abbiamo trovato…. non ne parliamo!”

“Anch’io ho qualche santo lassù!’ pensò Andrea tra sé….

Quella con il vestito verde si chiamava Christiana, l’altra Margrethe…  il giovanotto Alberto….  Si era accorto che le ragazze lo guardavano con un po’ di diffidenza.

“Che lingua parli con loro?”  chiese ad Alberto…

“Un po’ di inglese, imparato a scuola!”

Andrea si voltò verso le ragazze e buttò lì un “parlate tedesco?”, a cui fece eco, con un sorriso aperto di entrambe, lo ”Ja”, che lui voleva....... A quell’epoca l’inglese non era ancora la lingua più usata e, così, Alberto fu estromesso dalla conversazione generale, dovendo restare in attesa, mal sopportata, di traduzione….

Dopo aver fissato a lungo gli occhi di Margrethe, attirando l’attenzione, le disse, in modo che anche l’altra sentisse…..

“Hai gli occhi più belli di tutta l’Europa del Nord…… il tuo è un nome da regina, ma io non sono un re…. sono solo il cugino di Alberto….. è stata sua madre a mandarmi…. lui  non vuole più tornare a casa, dopo che ha conosciuto Christiana….. non dire niente a Christiana, se  sai che Alberto non le piace….. altrimenti mio cugino torna in Italia ed io perdo l’opportunità di vedere il tuo paese!”…..

Sapeva che l’umorismo del Nord era un po’ diverso da quello dei mediterranei e la risata che scoppiò fra le due ragazze gli dette la certezza di avere colto nel segno, mentre aveva gettato nell’angoscia il povero Alberto.

“Cos’hai detto, per farle ridere così?!”

“Che sono tuo cugino e che ho avuto ordine di controllare che tu ti comporti bene con Christiana”….

“Comportarmi bene!?”....

“Da queste parti ha un significato diverso da quello che credi….  più o meno, quand’è che pensi di partire?”…

“Siamo già in ritardo, l’ultimo battello è  alle 18.00”……

Il bagagliaio del millecento finì per contenere il suo zaino in cambio di un borsone meno voluminoso, che sistemò sul sedile posteriore, ma vicino alla porta di sinistra…..

Fino a quel momento Christiana aveva viaggiato seduta dietro….

Ammiccando con l’occhio, Andrea trattenne Margrethe per un braccio e costrinse Christiana, malcelando un sorriso malizioso, a invertire la sistemazione di bordo…..

A Margrethe spiegò che voleva viaggiare al centro del sedile, per vedere meglio il panorama…

Ci vollero più di quattro ore per arrivare al porto di partenza del traghetto…..

Le ragazze si facevano grandi risate con il racconto delle sue avventure, soprattutto di quella vissuta la notte prima, quando aveva confessato che, al buio pesto, ad Amburgo, aveva piantato la sua tenda su un prato e si era svegliato appena in tempo sotto un lago artificiale, che avevano riempito dalle sei del mattino….

Aveva notato che Margrethe non portava reggiseno….. All’improvviso cominciò a cercare, con gesti vistosi,  sul sedile, sul pavimento, sotto il borsone….. Le ragazze chiesero cosa stesse succedendo….. “Porto sempre con me, come portafortuna, una coda di castoro… l’avevo sul taschino della camicia, ma non la trovo più”…..

Dopo che entrambe, per quanto era concesso dalla situazione, parteciparono alla ricerca senza risultato, lui, sfoderando un bel sorriso, accusò Margrethe di avergliela nascosta dentro al suo reggiseno…..  La ragazza negò decisamente, ma, visto che lui insisteva, si sbottonò la camicetta per fargli vedere che sarebbe stato impossibile……

“Tu hai il più bel seno dell’Europa  del Nord”, le disse a bassa voce, ricevendo la minaccia di uno schiaffone, che però si trasformò in una risata…..

Alberto stava soffrendo nel vedere che riusciva a fare cose che lui era ancora lontano dall’aver fatto. Ad un tratto, quasi con soddisfazione, gli lanciò una sfida…..

“Come farai alla frontiera danese…. sai che bisogna dimostrare di possedere, esibendola, una somma di denaro contante pari a circa duecentomila lire?”

“Beh….. fammi pensare… forse ne ho cinquantamila….. vorrà dire che gli altri saranno i tuoi, fatti passare un attimo per miei”….

“Io faccio fatica ad arrivare, per me, alla cifra necessaria!”

“Allora mi presteranno qualcosa le ragazze!”

“Quando torni dalle vacanze, tu, quanto pensi di avere ancora in tasca?”

Andrea mise le due danesi al corrente di quello che Alberto gli aveva detto. Le vide seriamente preoccupate, confermando che molto aiuto non potevano dargli, dimostrando serio timore che non ce l’avrebbe fatta a superare il confine…..

Si mise a piagnucolare ad arte, accusando tutti di volerlo abbandonare….

Poi, cambiando di colpo atteggiamento, disse che avrebbe trovato un qualche sistema….

“Vi chiedo solo, se sarà necessario, di attendere per un po’ a bordo dell’auto, una volta superata la dogana…. farò più in fretta possibile”…..Tutti e tre manifestarono scetticismo e Alberto gli disse che il tempo massimo sarebbe stato di mezzora…..

A bordo della nave c’era un Duty Free….

Andrea vi entrò e si diresse deciso alla cassa….  Gli altri, da fuori, lo videro confabulare con il cassiere e, alla fine, distinsero bene che consegnava banconote per riceverne altre in cambio…. Una volta sbarcati, prima di entrare nella zona controlli, Andrea si allontanò per la seconda volta, dirigendosi all’entrata di una banca, prima, e di un ufficio cambi, poco dopo ......

“Ecco fatto…. non occorre più che mi aspettiate…. passerò con voi”…..

“Hai trovato denaro così lontano da casa?”

“Macchè!.....chi  pensi che sia….. Rockfeller?!”

“Allora?”

“Allora, adesso vedrai, però devo passare per primo”….

Davanti al doganiere, che gli stava controllando il passaporto ed aprendo lo zaino, iniziò, parlando in tedesco veloce, a dire che erano in quattro, ognuno con i soldi suoi, ma la cassa comune ce l’aveva lui…. che il viaggio aveva interessato molte nazioni e che aveva tutti i soldi, ma in valute diverse, necessari per essere ammesso nel paese. Prima che il poliziotto glielo chiedesse iniziò ad estrarre dal taschino destro della camicia un fascio di banconote finlandesi da 10 marchi ciascuna… e li appoggiò sul bancone. Poi estrasse dal taschino sinistro un altro fascio di banconote inglesi, di vario taglio ed appoggiò anche quelle sul bancone…

Quindi frugò sulla prima tasca dei pantaloni e depositò sopra le altre una quantità di banconote italiane, soprattutto da 500 e 1.000 lire….. dall’altra tasca fece apparire altre banconote francesi, anch’esse di piccolo taglio, ma nell’insieme voluminose. Stava ancora cercando sul marsupio, che teneva sotto la camicia, estraendo altre banconote, rese visibili tra le dita,  quando il doganiere, vedendo tutti quei soldi, uno sopra l’altro, gli fece segno di passare, portando l’attenzione ad Alberto, del quale contò tutte le corone danesi che gli aveva esibito…….

Per i compagni di viaggio e, soprattutto per le due ragazze, era diventato un piccolo eroe….

“Ci ho rimesso qualcosa per tutti i cambi delle mie banconote da cinquemila lire, ma almeno sono passato con un quarto della somma necessaria”….

“Certo che ne hai di fegato e di fantasia”… voce di  Alberto…

“Come farai a vivere con una somma modesta?”…. voce di Margrethe…

“Troverò dei lavoretti…. magari la sirenetta di Copenaghen ha bisogno di essere ripulita a dovere…..  e sta aspettando proprio me”…

Avvertì una risata generale…. Margrethe gli afferrò una mano, stringendola…. lo fissò dritto negli occhi, prima di iniziare a parlare con voce moderata e tono d’affetto….

“Sei il ragazzo più simpatico dell’Europa del Sud”….

“A dire il vero, avrei ancora qualcosa da dimostrarti…. lo sai che passo per quello che dà i baci migliori di tutta Europa?”….

“Non ci credo!”

Qualche attimo dopo l’aveva abbracciata per stringerla forte e darle il bacio più prepotente che avesse mai dato in vita sua…. La lasciò senza fiato, ma lei mantenne le braccia strette attorno alle sue spalle…..

“C’è ancora qualcosa che non sai…. dicono che avrei tutte le caratteristiche dell’amante perfetto, ma, purtroppo, non ho mai fatto l’amore perché aspetto sempre una bella ragazza danese che me lo insegni”…..

“Devo aiutare uno squattrinato a sopravvivere!......  almeno per qualche giorno,  potresti rimanere da me”…

“E la sirenetta?”

“Ti farò un corso accelerato sulle parti più difficili da trattare”…

Alberto pretese la traduzione, anche se aveva già capito tutto… Emise un sospiro, prima di uscire, a voce alterata, con un “siamo sicuri che non abbia fatto salire un marziano!?”……

Andrea si sollevò un po’, passò un braccio tra i sedili anteriori, afferrò la mano di Christiana e la mise su quella di Alberto, stretta al volante…..

“Certo, che se aspetti i dischi volanti!”…..

 

(Brunello Gentile)

 

 

Il passaggio

 

"Mi sarei aspettato di tutto, ma non di trovare una donna, per giun­ta bella com'è lei, a quest'ora della notte chiedermi un passaggio."

"Lasci stare i complimenti. Lei è stato molto gentile a fermare la sua automobile e a farmi salire."

"Sulle prime non volevo farlo…. sa com'è, di questi tempi se ne sen­tono tante, poi ho pensato che poteva esserci un motivo grave dietro la sua richiesta".

"Non potrebbe essere altrimenti, non le pare!?"…

La sconosciuta non aggiunse più una parola.

Passò un quarto d'ora in assoluto silenzio. Solo il rumore costante e ovattato della grossa berlina, che illuminava con i suoi fari potenti la strada provinciale, alberata ai lati.........

L'uomo si sentiva impacciato; cercava un argomento con il quale intavolare un minimo di dialogo.

Di tanto in tanto tornava ai pensieri in cui era immerso dall'inizio del viaggio.

Sbirciava la donna, quasi a rimproverarla di averlo distolto senza una alternativa qualunque. Tolse un pacchetto di sigarette dal cruscotto e armeggiò sull'accendisigari dell'auto.

"Posso offrirgliene una?"

"No, grazie, non fumo.... non mi da fastidio, l'accenda pure"….

Passò ancora del tempo, poi la donna osservò il suo compagno di viaggio e ad un tratto ruppe il silenzio…

"Lei ha qualcosa che non va, vero? Mi pare abbia dei pensie­ri..... direi grossi".

"Si vede così tanto?"

"Dunque, è vero"…

"Non è poi così grave, glielo assicuro. Una di quelle contrarietà, che poi passano come sono venute... capita a volte..."

"Lei è sposato?.."

“Sì”.

"Si tratta di sua moglie, non è così?"

"E’ laureata in psichiatria?"

"No, è solo che ho fatto le mie congetture e non ho trovato altra soluzione...... lei ha una guida nervosa, sembra che usi la macchina per evadere da qualcosa..... .il contachilometri ha una cifra piut­tosto bassa, mentre l'auto non è del tutto nuova, dunque lei non è un viaggiatore di commercio..... ha l'aria di un professionista, un avvocato, direi..... e un avvocato, o qual­cosa di simile, che va in giro a quest'ora della notte lungo una strada secondaria, ha tutta l'aria di essere una persona in fuga da qualcosa".

"Complimenti..... ha indovinato tutto! Avrei do­vuto essere io a chiedermi chi fosse lei.... E’ salita e non mi ha ancora detto dove vuole essere portata, né ha accennato a qualcosa che potesse soddisfare la mia curiosità".

"Lasci perdere... forse nessuno dei due sa con precisione dove vuole andare, dunque continui a correre. Glielo dirò io quando vorrò scendere, non credo che per lei faccia differenza, un luogo vale l’altro".

"E’ così, infatti..."

"Cos'è successo? Ha scoperto d'essere stato tradito?..."

"No, no. Mia moglie non ne sarebbe nemmeno capace, mi creda".

"Allora  è solo uno screzio che lascia il tempo che trova!"

"Non è esatto! Ammetto che finora si è svolto tutto come dice lei, ma da qualche tempo la storia sta diventando pesante, insopportabile, o almeno per me credo stia diventando tale”…

“Sua moglie non le piace più?”

"Anzi! E’ una donna splendida. Per certi aspetti, non esclusa la bellezza, credo che sarei ancora capace di innamorarmene a prima vista..... si tratta di tutt’altra cosa”…

"Sposati da molto?"

"Sei anni".

"Figli?"

"Un maschietto di tre anni".

"Mi dichiaro vinta.... non capisco davvero il motivo del suo litigio e di questa fuga notturna, in cerca di niente o forse unicamente di solitudine...."

"Chi le ha detto che ho litigato? Con mia moglie ho sempre discusso chiaramente, a viso aperto. Non abbiamo mai trasceso, come può accadere ad altre coppie.... Mi sto chiedendo cosa possa interessare a lei tutto questo.... sembra animata dalla voglia di carpirmi non so quale segreto”….

"Mi scusi, sono stata inopportuna, le assicuro che non le farò più altre domande..."

"Devo scusarmi io, porti pazienza..... lei non mi ha disturbato affatto.... forse mi fa. bene parlare, può aiutarmi a riordinare le idee......."

"In  tal caso mi dica cos'è successo".

"Le è mai capitato di sentirsi insoddisfatta proprio quando tutto sembra che vada nel senso giusto?.... Ecco, mi capita qualcosa del genere; io vado d'accordo su tutto con mia moglie, ma alle volte ho l'impressione che la nostra visione della vita sia diametralmente opposta.... E’ strano che questa impressione resti celata anche per mesi interi, ma quando si manifesta è come se tutto il resto crollasse.... o perdesse di importanza…. e allora è pura incomprensione, totale direi, tale comunque da mettere in forse tutto, anche i ricordi più vivi..... Mi è difficile spiegarglielo con altre parole; capisco che può sembrarle incomprensibile, ma è così...."

"Non è affatto incomprensibile, come lei dice.... Accade, specie fra persone dotate di una certa sensibilità, come mi sembra di aver capito siate lei e sua moglie..."

"Anche a lei è capitato qualche volta una cosa simile?"

"Non direi, ma lasci stare il mio caso, stavamo parlando del suo!... Mi sembra che non sia poi così grave, la soluzione c'è e l'ha sottintesa proprio lei..... Quando le sembrerà di essersi allontanato abbastanza, pago dell’aver dimostrato a se stesso di poterlo fare, tornerà indietro e porrà fine alla fuga....."

"Questo è quanto è successo sempre, ma questa volta sento che è diverso... Sono stanco... o almeno è come se mi sentissi tale, con una gran voglia di farla finita e di tornare a vivere solo, lasciando ad ognuno la propria libertà... senza rimpianti per quello che è successo in questi anni, vicino a  lei, perché ho ricordi indelebili, ma allo stesso tempo con la voglia di rendere completamente libero il futuro che mi resta...."

"Adesso pensa così.... domattina sentirà nostalgia di tutto e tornerà a casa, esattamente come le altre volte...."

"Le assicuro che continuo a non capire....... più l'ascolto e più mi chiedo chi mai sia lei.... mi ferma nel cuore della notte, in una strada dove era ben difficile pensare che ci passasse tanta gente disposta a farla salire... . non dice una parola per un bel pezzo... in un primo momento mi era sembrata quasi spaventata, ma non ho osato chiederle nulla.... è stata invece lei a farmi parlare di cose mie, mi ha studiato, catalogato, prevenuto perfino nelle decisioni, come se ne sapesse sul mio conto più di quanto ne sappia io stesso….. lei non deve certo avere molta fretta, né tanti guai per la testa, se si permette di fare indagini sugli automobilisti che viaggiano nel cuore della notte.... a guardarla, sembra una donna sicura di sé…. anche il suo modo di vestire denuncia una praticità estrema, in contrasto con la voglia di perdere tempo, che invece mi sembra che abbia, o sbaglio?...."

"Il suo è un giudizio affrettato e superficiale….. ma le avevo già detto di non preoccuparsi troppo di me…. io le ho chiesto un pas­saggio e lei me lo ha dato, tutto qui….. almeno per il momento, non faccia altre congetture.... tra poco lei tornerà a casa, perché ci tornerà…. parlare con me le ha tolto gran parte del suo incrollabile potere di decisione….. Solo allora capirà che ci potevano essere anche altri scopi nel mio modo di fare......  ad esempio che avrei potuto preferire di far parlare lei per evitare di dover parlare io…. ma non si sforzi troppo, pensi alla sua donna, che in questo momento sta male quanto lei, e a quanto sarà bella la giornata di domani per tutti e due.... quanto a me, mi lasci pure dopo quella curva, più avanti c'è un incrocio…. Mi dia retta, giri la macchina e torni a casa...... se può, dimentichi che ci siamo visti"…..

L’auto, poco dopo, si fermò…..

Avrebbe voluto ringraziarla, ma non ne ebbe il tempo…..

Si dileguò in un attimo….

"Incontro curioso” - pensò tra sé - “quella donna, però mi ha  aiutato a mettere ordine dentro di me"..

"Giri la macchina e torni a casa,.." Ripensò a quelle parole. In fondo quella donna non aveva tutti i torti….

“Arrivo all'incrocio e torno indietro”, mormorò tra sé. Sentì prepotente la voglia di dare seguito al più presto a quel consiglio.

Solo nel momento di sfruttare uno slargo per l’inversione di marcia, si accorse della paletta fosforescente…

"Polizia!... fornisca i documenti, signore!" 

L'uomo trasse il tutto da una borsa dietro il sedile.

Pressato dall’atteggiamento di attesa del poliziotto non aveva nemmeno avuto il tempo di controllare cosa stava effettivamente consegnando.

Con la patente aveva esibito anche la tessera della sua iscrizione all’Ordine.

"Ah!... Lei è avvocato! Ci scusi se l'abbiamo fermata, stiamo cercando una persona. Per caso ha notato una donna? Guardi questa fotografia”….

All'uomo venne in mente una frase…. "se può, dimentichi che ci siamo visti......"

"...No, non l'ho vista….. Mi scusi, perché la state cercando?"

"E evasa questo pomeriggio dal penitenziario femminile, se dovesse incontrarla lungo la strada, perchè ci è stata segnalata in questa zona, faccia molta attenzione e ci avvisi subito.."

"Certo, certo….. Perché era stata condannata?..."

"Trent'anni, per aver ucciso il marito…. sappiamo per certo che è armata e, per raggiungere il suo scopo, sarebbe capace di tutto, proprio di tutto!....."

 

(Brunello Gentile)

 

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