Il treno del destino

 

E' l'alba di un anonimo giorno. Come anonima è da tempo la mia vita! Mi affretto a raggiungere la stazione per non perdere il treno delle sei e trenta. Non voglio rischiare di far tardi al lavoro.

Anche se è mattino presto la stazione è gremita di gente. Volti ansiosi, impazienti. Volti sui quali traspare il proprio vissuto.

Il sopraggiungere del treno mi distoglie da questo mio divagare. Sono già sul predellino quando, tra la folla, intravedo una persona a me cara. I miei battiti impazziscono. Manuel! Non può essere! Dopo tanto tempo e proprio qui dove, quindici anni fa, costretti dagli eventi, ci siamo detti addio.

Stretti in un abbraccio infinito, incuranti della pioggia che scrosciava. I miei occhi persi nella dolcezza dei suoi, senza proferir parola…. Finché, inesorabile, il fischio del treno in partenza ci riscuoteva da quel doloroso torpore.

Allontano dalla mente questi ricordi dolci-amari e ritorno alla realtà.

E' stato solo un sogno ad occhi aperti. Il desiderio di lui è talmente intenso che lo vedo dappertutto.

Con il cuore ancora in tumulto mi siedo in uno scompartimento semivuoto. Dopo un cenno di saluto alla signora seduta di fronte e un sorriso al bambino che è con lei, rivolgo lo sguardo fuori dal finestrino perdendomi nei miei pensieri.

Man mano che il treno prende velocità, scorrono davanti ai miei occhi quieti paesaggi, verdi vallate. Case silenziose, nella veglia protettiva dei dormienti. Dimore modeste, signorili dove ognuna cela una propria storia.

Smetto di osservare il panorama e prendo il libro che ho nella borsa: "un compagno di viaggio che non delude mai," e mi immergo in un'interessante lettura.

Lo sferragliare del treno è rilassante e, senza rendermene conto, mi assopisco.

Sobbalzo al suono acuto di un altoparlante che annuncia: "Stazione di Viterbo". E solo allora mi accorgo di aver superato di molto la mia fermata. Presa dal panico inizio a tremare come una foglia farfugliando frasi senza senso. “Ma dove mi trovo?... Mi sono addormentata!... Il lavoro!...

La signora con il bambino, presentandosi, cerca amichevolmente di rassicurarmi. “Sono Laura. Su, calmati! Avvisa il tuo datore di lavoro spiegandogli che non puoi presentarti per un imprevisto improvviso”. Nel frattempo si prepara a scendere dal treno. Scendo anch’io, guardandomi intorno frastornata. Laura, accorgendosi del mio disagio, mi toglie subito dall’imbarazzo con una proposta allettante: “Visto che ormai sei qui, che ne dici se ti fermi da me? Abito in periferia dove gestisco una piccola pensione. Se vuoi, sarò felice di ospitarti”. E con un sorriso malizioso aggiunge: “Chissà, tutto questo forse era già scritto!"

Tentenno un po', ma poi il pensiero del fine settimana in solitudine mi invoglia ad accettare quel generoso invito. E, riconoscente, a mia volta mi presento: “Mi chiamo Anna. Grazie! Rimango volentieri.” Laura prende in braccio il bambino e insieme ci dirigiamo verso la fermata dei pullman.

Durante tutto il tragitto dialoghiamo animatamente. E via via, la nostra conversazione si fa più confidenziale. Questo giorno trascorre piacevolmente.

Dopo i cordiali convenevoli con la famiglia di Laura, mi diletto ad esplorare i locali caratteristici del paese, luoghi insoliti dove misteri e leggende antiche si intrecciano fra loro. E si fa sera...

La bellezza del tramonto è tale da togliere il respiro. Un quadro dalle delicate sfumature di colore dove il cielo sembra voler cingere la terra in una fusione di splendore. Sono felice di trascorrere il week-end in questo meraviglioso paese nel quale tutto parla di naturalezza, semplicità. Le persone del luogo mostrano simpatia e amicizia nei miei confronti. Disposti al dialogo con quell’affabilità, umanità che li distingue.

La quiete che mi circonda disperde ogni mia insofferenza e mi riveste di nuovo vigore. Prima di rientrare mi fermo in un negozio di abbigliamento per acquistare l'indispensabile di pochi giorni.

La camera a me riservata è semplice ed accogliente. Con vista sul lago. Uno scenario mistico che fa da cornice a questa giornata di intense emozioni e placa i battiti del mio cuore...

Mi sveglio di buon mattino. Il cielo sereno preannuncia un giorno soleggiato. La luce diffusa dell'aurora pian piano si trasforma in un arcobaleno di colori. E' uno sfondo incantevole, l'invito a una gradevole passeggiata. Così prendo un caffè e mi avvio…

Percorro stradine deserte e silenziose, a contatto con la natura che mostra tutta la sua magnificenza, il suo fulgore primaverile. Una sinfonia di colori, profumi che aleggiano in un'atmosfera quasi surreale.

Persa dietro le mie riflessioni, non mi rendo conto del passar del tempo.

Poco distante, lungo la riva del lago, noto un piccolo bar e mi fermo per fare colazione. E' un locale appartato tra gli alberi con, all'esterno, dei tavolini coperti da tovagliette gialle. Il tutto protetto da ombrelloni dello stesso colore. E' piacevole, come tutto ciò che mi circonda.

Mi siedo ed ordino un cappuccino e una brioche. Sono intenta a curiosare quando, ad un tratto, il mio sguardo incontra due occhi azzurri che mi osservano con tale stupore e intensità da farmi vacillare. Allora non ho sognato! Era veramente Manuel in stazione. Mi ha subito riconosciuta e si avvicina con visibile turbamento: “Anna!”, Manuel!” esclamiamo all'unisono. E un fervido abbraccio suggella questo nostro insperato incontro. “Anna, Anna ...” sussurra più volte dolcemente. ”Ti ho cercata tanto... ed ora sei qui tra le mie braccia. Ti amo! Anch'io ti amo! Non ho mai smesso di amarti”, mormoro con un filo di voce.

In questi due giorni insieme, lontani dal caos, dalla routine quotidiana, sembra che il tempo si sia fermato per noi. Ci sentiamo leggeri, ubriachi d'amore, ed assaporiamo ogni attimo di questa nostra ritrovata felicità. Dedicandoci a romantiche passeggiate in mezzo al verde, tra questi luoghi che profumano di serenità. Mano nella mano, come due adolescenti felici di essersi ritrovati.

Il lago è la nostra meta preferita. L'acqua azzurra, cristallina, lo sciabordio sensuale delle piccole onde ridestano in noi emozioni sopite.

 

***

 

E' trascorso un anno da quel fatidico giorno... Ed oggi siamo ritornati in questo paesino della Tuscia per coronare il nostro sogno d'amore. E' nostro desiderio infatti celebrare le nozze nel delizioso luogo dove il destino ha voluto farci ritrovare. Sarà una semplice cerimonia, con pochi intimi, tra i quali la nostra carissima amica Laura. Inconsapevole testimone di un amore.

 

 

(Rosa Ceci)

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