Il giorno 15 ottobre 2005 alle ore 19.30 presso il Rome Airport Hotel di Fiumicino (Roma) si è tenuto il Simposio Letterario per la cerimonia di chiusura del Concorso nazionale di poesia inedita a tema, indetto dall’Associazione Culturale Pragmata. Al convegno sono intervenuti il Dott. Anacleto Buggini, Assessore alla Cultura della Città di Fiumicino, la D.ssa Monica Palozzi, Presidente Associazione Culturale Pragmata, la Prof.ssa Simonetta Fraschetti, docente di Storia dell'Arte, scenografa e Membro di Giuria del Concorso Letterario, la Prof.ssa D.ssa Roma Romualda Maciejewicz, Docente di Geografia Economica presso l’Università Luiss di Roma, il Prof. Dott. Luigi Devoti, Presidente dell’Associazione Medici Scrittori Italiani, il Dott. Marco Gisotti, Giornalista e Direttore del Mensile Modus Vivendi. I lavori sono stati coordinati dalla D.ssa Palozzi e l’attore e poeta Aurelio Caressa ha letto ed interpretato alcune poesie di autori non presenti alla manifestazione.

L’apertura dei lavori è iniziata con i seguenti dibattiti:

 

- Signore e Signori, buonasera e benvenuti alla serata conclusiva del Concorso Nazionale di Poesia Inedita per l’Antologia del Ricordo. Con alcuni di loro ci siamo già conosciuti telefonicamente, con altri ci conosciamo oggi, io sono Monica Palozzi e sono il Presidente di turno dell’Associazione Culturale Pragmata. Voglio ricordare che questa manifestazione è posta sotto l’alto patrocinio della Città di Fiumicino ed a tale proposito passo subito a presentare il tavolo, iniziando dal dott. Anacleto Buggini, Assessore alla Cultura della Città di Fiumicino, segue la Professoressa Dottoressa Roma Romualda Maciejewicz, docente di Geografia Economica all’Università Luiss di Roma, quindi il Professore Dottore Luigi Devoti, Presidente dell’Associazione Medici Scrittori Italiani, la Professoressa Simonetta Fraschetti, docente di Storia dell’Arte, Scenografa e Membro di Giuria del Concorso, quindi il Dottore Marco Gisotti, giornalista e direttore del mensile Modus Vivendi. Alla mia sinistra siede l’attore Aurelio Caressa, autore teatrale e poeta. Voglio anche ringraziare gli sponsor, che hanno contribuito alla realizzazione dell’antologia. Essi sono la Servizi Mediazioni Internazionali di Roma e l’istituto di credito Banco San Paolo.

Bene, voglio esprimere tutta la mia soddisfazione nel presentare l’Antologia del Ricordo, frutto di un lungo lavoro, durato oltre cinque mesi, durante i quali circa ottocento autori di ogni parte d’Italia si sono impegnati ad inviarci oltre novecento elaborati inediti. L’impegno da parte nostra è stato quello di leggerli, selezionarli e realizzare la presente antologia, che raccoglie 170 poesie di autori diversi. Gli autori, che hanno partecipato al concorso, oltre ad essere di ogni regione d’Italia, appartengono ad ogni epoca generazionale, fra loro c’è anche una ragazza di quattordici anni, Samina Zargar, presente sull’antologia con una poesia d’immagine, molto fresca. Gli autori presenti sull’antologia appartengono inoltre ad ogni categoria professionale, fra di loro ci sono ingegneri, architetti, psicologi e medici, molti medici, uno di essi è presente questa sera in sala, ci sono molti insegnanti, di scuole di primo e secondo grado, ci sono presidi, ci sono professori universitari, ci sono impiegati ed operai, casalinghe e pensionati. Ognuno con un proprio ricordo da esprimere… Già, il tema da noi proposto era il “ricordo”, tema che si apre ad infiniti altri temi. Tuttavia non è stato proprio così. Abbiamo infatti individuato una tendenza, non globale ma comunque generalizzata, a prediligere determinati temi piuttosto che altri. Si è parlato molto della figura materna, più raramente di quella del padre, si è parlato del compagno o della compagna di vita, presenti o passati, dell’amicizia, di luoghi o stagioni dell’infanzia o dell’adolescenza, in soli tre casi di guerra, poco di eventi sociali o di cronaca. In un solo caso si è parlato di animali… si tratta di una poesia molto bella di Mario Arduino, si intitola Noi che sempre tardiamo, è riferita ad una cagnolina appartenuta ad un amico dell’autore. Non si è parlato di lavoro, non di denaro, e, se non in un caso, non si è parlato di figli. Non si è parlato di maternità né di paternità.

Qualche tempo fa, parlando al telefono, una signora, che avrebbe partecipato al concorso, mi lesse alcune sue poesie, belle ma tristi. Glielo feci notare, mi disse di riuscire a scrivere solamente se turbata da qualche accadimento che la faceva soffrire. Successivamente la stessa cosa mi è stata ripetuta da altri autori che mi hanno dichiarato di sentirsi interpreti del dolore attraverso la poesia. Ecco, ho voluto dire questo perché il tono delle poesie di questa antologia esprime nella quasi totalità di esse un fondo di tristezza, quasi che il tema del ricordo venisse associato ad una sorta di rimpianto di quanto ormai tramontato ed irraggiungibile. Voglio inoltre fare il punto su di un altro importante aspetto, desunto da questo lavoro, lo stile. Nella grandissima maggioranza delle poesie pervenuteci ed anche fra quelle pubblicate sull’antologia abbiamo assistito ad una predilezione nelle scelte degli autori per il verso libero. Libero dalla metrica e quindi da tutti quegli accorgimenti tecnici, come l’utilizzo delle dieresi, delle sineresi, della dialefe, della sinalefe, del dittongo, dello iato e via discorrendo. Così come della libertà dalla rima, quindi non più canzone, sonetto, ballata, ode, ecc. Tuttavia ciò non significa non avere assistito ad esempi di poesia. Poesia è tutto ciò che riesce ad emozionare attraverso un uso artisticamente ragionato dei vocaboli e della loro posizione, della punteggiatura e comunque della cadenza ritmica del testo. Voglio spendere due parole anche riguardo la scelta dei vocaboli usati. Gli autori, che hanno inviato i loro elaborati, pur esprimendosi tutti in lingua italiana, hanno dimostrato che, conformemente alla regione di provenienza, possono aver prediletto un determinato termine piuttosto di un altro sinonimo, maggiormente usato altrove, oppure una costruzione o modo di dire tipici della loro tradizione orale. Naturalmente, leggendo l’antologia, alcune poesie ci piaceranno di più, altre di meno, ciò in base a nostri gusti soggettivi ed alla nostra personale sensibilità. Alcune poesie ci appariranno ingenue, altre fantasiose, alcune difficili, ce n’è una che, personalmente e prima di comprenderla pienamente, ho dovuto leggerla più volte ed ogni volta mi è piaciuta di più.

Credo perciò che, dopo questa premessa, questa sera, rientrando a casa, tutti saremo un po’ più curiosi di sfogliare questa antologia dalla copertina rossa, per entrare a partecipare a luoghi o situazioni, mediati dalla sensibilità dei nostri autori.

Prima di concludere voglio infine dire che uno degli scopi, che hanno mosso la nostra associazione ad indire la presente iniziativa, è anche quello di posare l’accento su di un genere letterario troppo spesso trascurato dai lettori, la poesia. In Italia si legge poco e si legge soprattutto poca poesia, prediligendo ad essa la narrativa e la saggistica. Le case editrici non sono disposte quindi ad investire su questo genere ed i poeti trovano troppo spesso le strade precluse alla loro produzione. E’ nostro impegno perciò …e forse avrà il valore che ha il classico bicchiere d’acqua versato nell’oceano… di diffondere l’Antologia del Ricordo attraverso il web ed inviandone copie ad istituti scolastici e biblioteche.

Non voglio intrattenere ulteriormente la loro attenzione e passo la parola all’Assessore Buggini.  

 

- Buonasera e benvenuti a tutti loro a nome della Municipalità della Città di Fiumicino, cui sono stato chiamato a rappresentare. Voglio ringraziare per l’ospitalità a questa manifestazione, indetta dall’Associazione Culturale Pragmata con il plauso ed il patrocinio della nostra città.

La Città di Fiumicino è una realtà territoriale e sociale in grande espansione, che prevede a breve di divenire fulcro insostituibile dei servizi per la vicinissima Roma. Già sede dell’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci e con la costruzione del nuovo porto canale e del grandissimo centro residenziale e commerciale, presso cui avrà sede la Fiera di Roma, la Città di Fiumicino si appresta a divenire un grande polo economico e culturale. E’ quindi in funzione di tutto ciò che accogliamo con grande entusiasmo tutte quelle iniziative che possano contribuire ad arricchire il patrimonio culturale della nostra città. Proprio questa mattina nell’ambito di un’altra iniziativa, che ha visto il gemellaggio della nostra città con altre città del Mediterraneo, si è spaziato sul discorso dei trasporti, dello sport e di tutto ciò che può essere inerente ai problemi sociali di queste città ma soprattutto della cultura e del suo sviluppo.

In particolare il nostro impegno verso la letteratura, sia nell’espressione della prosa che della poesia, esternazioni culturali di un sentire e di un pensare individuale, è volto alle scuole del territorio, sia quelle del primo che del secondo ciclo di studi, con iniziative che stimolino i giovani a scrivere. Abbiamo con ciò realizzato un volume che raccoglie una selezione… avevo pensato di portarlo questa sera, purtroppo non ho potuto. E’ da questa mattina che sono in giro e non ho avuto il tempo materiale di passare a casa a prenderlo. Anzi, questa sera, contemporaneamente a questa, si svolge un’altra manifestazione, dove sono stato chiamato a presenziare… dovrò infatti dividermi fra i due impegni. Bene… il volume cui mi riferivo è stato scritto dai ragazzi delle scuole medie e superiori, sono poesie e racconti, selezionati a seguito di una iniziativa promossa per le scuole, che ha messo in luce quanto bravi siano i nostri ragazzi e quanto impegno vi abbiano messo, realizzando un’opera che nulla ha da invidiare alla letteratura d’autore. Attraverso questo lavoro è emerso un fortissimo senso critico, che illumina costantemente l’ingegno di questi giovani autori, messi alla prova. Il nostro impegno di quest’anno è di sensibilizzare i giovani, attraverso le scuole, verso una responsabilizzazione maggiore. A tale proposito abbiamo distribuito nelle scuole elementari degli opuscoli, che illustrano ai ragazzi i rischi in cui si incorre con l’utilizzo errato dei telefonini, tanto diffusi anche fra i più piccoli, e presso le scuole medie un libretto che tratta dei piercing e dei tatuaggi, per mettere al corrente i ragazzi sui pericoli che ci sono nell’adottare delle mode senza le dovute precauzioni, in questi casi igieniche.  

La Città di Fiumicino è comunque da sempre aperta ad accogliere iniziative culturali presso il proprio territorio, tra esse ci sono i notissimi premi letterari Fregene e Bellini ed altre importanti manifestazioni estive o stagionali. La nostra Amministrazione sta comunque favorendo con grande impegno lo sviluppo culturale del territorio. Il nostro mandato è di cinque anni, due e mezzo sono trascorsi con successo e ci stiamo impegnando affinché il tempo restante possa essere impiegato ad ottenere il massimo dai nostri cittadini, puntando proprio sulla sensibilizzazione culturale e partendo dalle scuole in particolare. Il nostro territorio, chi lo ha conosciuto in passato lo sa, nel presente è in forte espansione ed è snodo strategico di collegamento con Roma, Ostia, l’aeroporto, la Fiera di Roma e Commercity  attraverso le grandi vie di comunicazione, ha ancora bisogno di risolvere pesanti problemi di viabilità. Esso si avvia comunque a divenire un importante centro d’interesse economico, favorendo anche l’occupazione.

Voglio qui ringraziare le persone sedute a questo tavolo, per il loro impegno nell’organizzare questa manifestazione, che significa un momento in più verso la cultura e verso coloro che si dedicano alla letteratura con qualificate doti. Grazie agli organizzatori ed in particolare al Presidente dell’Associazione Culturale Pragmata, la signora Monica Palozzi, per la sua ospitalità.

 

- Grazie, Assessore. Ecco vorrei passare il microfono al Professore Devoti… Sono pubblicate sull’antologia circa dieci poesie scritte da medici. Vorrei una sua opinione in merito, quale rappresentante di categoria.

 

- Io rappresento l’Associazione Medici Scrittori Italiani, siamo centoquaranta e ci si riunisce una volta l’anno in diverse parti d’Italia. Vorrei, però, riprendere e sottolineare un argomento trattato dall’Assessore. Io vorrei che la cultura si diffondesse un po’ più nel nostro paese, iniziando sin dalla più giovane età e poi proseguendo, perché, purtroppo, troppo spesso la cultura viene abbandonata. Certo, forse per necessità, per ragioni di lavoro. Ascoltavo oggi la radio, alcune statistiche riportano che un gran numero di laureati oggi abbandonano gli studi condotti, per intraprendere poi tutt’altro lavoro. Beh perciò ritengo valide tutte quelle iniziative che mirano a promuovere la cultura, come la presente. Voglio poi ringraziare il Presidente dell’Associazione per l’ospitalità e faccio i miei complimenti, perché so cosa significhi organizzare un gioco di questi.

 

- Grazie, Professore.

Bene.  Passerei ora la parola al Dottor Gisotti, affinché ci potesse rilasciare qualche dato sull’effettiva situazione dell’editoria in Italia.

 

- Grazie, volentieri. Ringrazio per l’ospitalità oggi qui e ringrazio soprattutto tutti voi che, partecipando a questo progetto, avete creato quest’opera. Beh, qualche dato. Io mi occupo di editoria, faccio il giornalista per mestiere, quindi in qualche misura io scrivo, non scrivo poesia, mi piacerebbe, forse… un po’ tutti quelli che fanno il mio mestiere poi a casa qualche verso lo buttano giù…però magari poi sono portati ad essere più tecnici…beh parliamo di editoria. I dati sull’editoria non sono confortanti, soprattutto il consumo culturale. Noi sappiamo che, secondo i dati ISTAT, il 33% degli italiani  leggono un solo libro all’anno. E’ molto poco. Tra l’altro questo libro che l’ISTAT censisce non sappiamo neanche che tipo di  libro sia. Può essere qualunque cosa, può anche essere una pubblicazione molto divulgativa od anche una pubblicazione iconografica. E non si sa, del resto, perché per il restante 70% degli italiani i libri consumati sono soltanto due. E diventa importante leggere e diventa importante capire che tipo di consumo culturale c’è. Alcuni anni fa uscì un’interessante analisi, si chiamava “Le dimensioni del vuoto”, un libro di Crepex, Crepex l’abbiamo visto un po’ tutti attraverso la televisione, è questo psicologo molto interessato ai problemi sociali. In questo saggio si affermava che attraverso la televisione, coprendo gli occhi dei bambini, questi si immaginavano un mondo completamente diverso. Come ad esempio gli anziani nei confronti della criminalità. Interrogati al riguardo, riconoscevano che determinate libertà c’erano nel loro Paese ma rispondevano: -Beh nella mia città, no. Perché questo quotidianamente non accade. Nel mio quartiere, tanto meno, sicuramente nelle altre città.- Questo a ribadire che, al di fuori del consumo culturale, si creano dei mondi fantasiosi. Bene, voi immaginate che nelle edicole e nelle librerie, per esempio, le persone che acquistano solitamente libri, giornali sono in Italia tre milioni e sono sempre le stesse tre milioni di persone che spendono al massimo cento euro al mese. Quindi sappiamo che il nostro paniere per la cultura è molto, molto basso. La poesia in questo la fa da Cenerentola, proprio per quello che dicevamo, la gran parte dei libri sono divulgativi, iconografici, una buona parte sono romanzi, romanzi popolari. Una piccola parte poi è rappresentata da romanzi più alti, quelli di autori più visibili, per non dire poi dai classici. Importante l’operazione, promossa dai grandi quotidiani, quella di regalare, o quasi, dato i costi al pubblico, dei libri. Come quella di grande divulgazione popolare della cultura, operata da La Repubblica, che, con soli dodici euro, si può, ad esempio, leggere e portare a casa l’opera completa di Ungaretti. Un’operazione pregevole che, comunque, consente di avere a casa un libro. C’era qualcuno che diceva -Acquistare un libro è anche un po’ averlo letto.- Non è proprio così, però intanto è già qualcosa. In un momento di curiosità, molte persone possono essere portate a leggerlo. Tutto questo, perciò, per fare un quadro della situazione, un quadro purtroppo non confortante. Non ostante ciò, sono tuttavia lieto di essere qui questa sera, di essere stato invitato, perché iniziative come questa ma anche come quella dell’Associazione Medici Scrittori rappresentano un  promuovere la cultura  tra le persone che hanno voglia ed hanno la passione di divulgarla. Io ho scambiato due parole con alcuni di voi, prima. Ho riscontrato una grande passione ed entusiasmo, non solamente nello scrivere ma anche nel leggere, e ciò non può che favorire il progresso sociale. Prima di concludere voglio presentare la rivista che abbiamo questa sera dato in distribuzione, Modus Vivendi, rivista che io dirigo e per la quale abbiamo creato un link con l’Associazione Culturale Pragmata, tant'è vero che ci siamo permessi di regalare un abbonamento per un anno ai presenti a questa manifestazione, anche se la rivista tratta più specificatamente di temi più vari, come l’ambiente, la natura ma anche di stili di vita ed, al contempo, anche di consumo culturale, vuoi letterario, poetico ed iconografico. Tornando al libro della serata, voglio dire che leggerò con attenzione l’Antologia del Ricordo, perché sarà un po’ come fare mie le vostre parole. Diceva Borges, il grande poeta argentino del novecento, -lo scrittore non sa bene cosa scrive, lo sapranno coloro che lo leggeranno.- Quindi le vostre parole, nel leggerle, diventano anche un po’ nostre. Vi ringrazio perciò per l’ospitalità, ringrazio l’associazione e ringrazio voi per questo patrimonio, attraverso l’antologia che ci avete donato. Grazie.

 

- Grazie a lei, dottor Gisotti.

Ecco, prima di passare alla consegna dei diplomi e delle targhe e quindi alla lettura delle poesie degli autori presenti, vorrei lasciare il microfono alla Professoressa Maciejewicz, che so aveva piacere di presentare i suoi auguri ai presenti.

 

- Signore e Signori buonasera a tutti e benvenuti, sono felicissima di essere questa sera qui con voi. Ritengo che questa manifestazione sia preziosa e rappresenti un qualcosa di veramente importante in un momento come quello di oggi, contraddistinto da un’enorme crisi, momento di avanzamento tecnologico velocissimo, considerando tutti i cambiamenti nel mondo delle telecomunicazioni. I momenti come questo, di riflessione culturale, hanno un valore enorme nella nostra società, nella nostra civiltà, non solo in Italia ma anche altrove. Mi auguro perciò di poter partecipare sempre più spesso a queste manifestazioni. Inoltre volevo rivolgere un caro saluto al nostro Presidente, alla dottoressa Monica Palozzi che, da quando la conosco, da quando sono venuta in Italia, è sempre sul fronte, in prima linea, nel promuovere di queste manifestazioni culturali. Vi auguro buona serata e saluto con un augurio di benvenuto i convenuti. Grazie.

 

La serata è quindi proseguita con la chiamata degli autori presenti alla manifestazione, che hanno letto ed interpretato personalmente le proprie poesie, risultate selezionate al concorso ed entrate a comporre l’Antologia del Ricordo e che sono stati insigniti del diploma di benemerenza.

Gli autori presenti, in alcuni casi in compagnia di familiari od amici, erano i seguenti:

Dott. Roberto Altobelli, Dott. Fabio Massimo Amoroso, Avv. Elisa Barone, Prof. Umberto Belardinelli, D.ssa Patrizia Bellè, Dott. Sergio Brovelli, Prof. Gaetano Caricato, Prof. Giosuè Salvatore Ciccia, Prof.ssa Fiorella D’Ambrosio, Ing. Andrea De Martino (che ha dato delega al padre, Dott. F. De Martino), Dott. Paolo Di Biagio, D.ssa Tamara Di Santo, Dott. Franco Gollini, Dott. Marcello Lorenzotti, D.ssa Renata Mangoni di Santo Stefano, Prof. Benito Marziano, D.ssa Gelsomina Massarelli, Prof. Nicolò Pira, Prof.ssa Consiglia Recchia.

I tre finalisti, premiati con targa d’argento, sono risultati: il Prof. Giosuè Salvatore Ciccia, terzo classificato con la poesia “Il Pianto”; il Prof. Antonino Stampa, secondo classificato con la poesia “Ricordi”; la Prof.ssa Fiorella D’Ambrosio, prima classificata con la poesia “Nostalgia”.

 

Queste le motivazioni di critica per l’opera presentata in concorso ai primi tre classificati:

 

Terzo Classificato

Con la poesia “Il Pianto”, che si articola in due diversi momenti, di cui il primo mostra una ingannevole quanto apparente serenità, mentre il successivo conduce in un contrastante quanto vorticoso ed inesorabile fluire del destino e della vita, assistiamo a versi di intenso garbo poetico, che riescono a convertirsi in filosofia, passando dall’immaginazione al pensiero e risolvendosi in profondo materialismo, cui il travolgente divenire non perdona l’essere.

 

Secondo Classificato

La poesia “Ricordi” si apre con un sussurro che va oltre la suggestione ed una piacevolissima immagine che supera il riflesso prodotto, esprimendosi in un linguaggio capace di sollecitare lo spirito del lettore, conducendolo con la mente in una dimensione metafisica che si universalizza alle esperienze, ai luoghi ed alle sensazioni del proprio vissuto, riconducendo ad un comune linguaggio la meta ed il pensiero di ciascun uomo.

 

Primo Classificato

Con la lirica “Nostalgia” si assiste all’elaborazione di versi di epigrammatica essenzialità che, senza utilizzare linguaggi retorici o toni drammatici, ma attuando una scelta mirata delle parole per il loro valore semantico, esprimono un sereno amore, seppure velato da dolce malinconia, verso le cose semplici della vita e della sua quotidianità.

 

La serata si è quindi conclusa con la celebrazione della cena di gala, durante la quale l’attore Aurelio Caressa ha letto una selezione di poesie di autori non presenti al simposio, tratte dall’Antologia del Ricordo, concludendo con una brillante quanto pregevole trilogia, tratta dalla propria produzione poetica.